FILASTROCCA
Testo:Domenico Mosca
Musica: Nicola Fanelli
Perso il limite del pudore,
si ironizza su fango e neve.
Questo Ë un limite del potere.
C’è chi sale e salendo scende.
Partoriscono venti accesi,
madri, figlie di vecchi stanchi.
Tutti diavoli e tutti santi,
gran profeti di fasti ignoti.
Cosa rester‡ del mio briciolo di gloria?
Cosa resterà se ci basta la metà?
Il capo è in festa e un pugno basta.
Resistere, ci obbliga l’urgenza
di reprimere l’insorta società
La fame gela e il sordo parla.
Ci penserò un po’,
solo per me,
spaziando tra idee
che mai vi dirò.
La rabbia va via
da mani umide,
si smuove cosÏ
la gente inerme.
Si alza un grido che non ha voce,
Ë la plebe che brama miele.
Niente dolce, c’è solo fiele.
Ringraziate, oggi offre l’oste.
Ipotizzano venti accesi
ma dipingono fogli bianchi.
Tutti diavoli e tutti Santi,
tutti pecore a giochi fatti.
Cosa resterà del mio briciolo di gloria?
Cosa resterà se ci basta la metà?
Il capo è in festa e un pugno basta.
Resistere, ci obbliga l’urgenza
di reprimere l’insorta società
La fame gela e il sordo parla.
NFMPS Records
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