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Dareios e il debutto con ‘La latteria’: tra provocazione e poesia musicale

“Chi ama la musica, non può che esser nato senza camicia ma con le cuffie.

Nato a Napoli nel 1981, sotto il segno dei Gemelli, Dario Renga sceglie di raccontarsi al mondo con il nome artistico Dareios (Δαρεῖος), un richiamo alle sue radici di greco antico.

La sua storia con la musica inizia in modo singolare: a un anno, mentre muoveva i primi passi, non erano i giocattoli tradizionali a catturare la sua attenzione, ma un paio di cuffie stereofoniche. Quegli “oggetti magici” che emettevano suoni e melodie lo affascinavano più di qualsiasi altra cosa. Così, tra i suoi primi passi e le prime note, si delineava già un percorso che avrebbe intrecciato la sua vita con la musica.

Cresciuto in una famiglia che lo ha cullato con le canzoni della tradizione italiana, Dareios si è nutrito di “pane e musica” sin da piccolo, sviluppando un amore profondo per le sonorità del nostro Paese. Durante l’adolescenza, il gioco diventa studio: si avvicina al canto e alla musica, ma è nella scrittura che scopre un talento unico. A soli diciassette anni, mette su carta il suo primo testo, un embrione di quello che diventerà un inedito. Quei primi scritti, però, li custodisce come un diario segreto, lontano dagli occhi di chiunque.

PROFILO SPOTIFY

Nonostante la discrezione con cui coltiva la sua vena creativa, partecipa a diverse iniziative nella sua Napoli, come solista e corista, esibendosi in contesti di grande valore sociale e artistico: dai concerti nel carcere minorile di Nisida alla collaborazione con la star internazionale Z-Star. Nel 2006 arriva la prima esperienza in studio, con l’incisione della cover “Per le mie mani” di Luca Dirisio, un brano che gli apre nuove prospettive e viene accolto con entusiasmo da alcuni discografici.

Ma il cuore di Dareios batte soprattutto per la scrittura. Nei suoi testi dà voce ai suoi pensieri, ai conflitti interiori e alle idee, spesso criptiche ed enigmatiche, ma sempre profondamente autentiche. Eppure, anche questa parte di sé preferisce custodirla nell’ombra, come un tesoro prezioso da proteggere.

BRANO SU SPOTIFY

Oggi Dareios rappresenta l’esempio di un artista che vive la musica come un viaggio intimo e personale, lasciando che ogni nota e ogni parola siano il riflesso sincero della sua anima.

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Dopo anni trascorsi a scrivere, archiviare e custodire gelosamente i suoi testi, Dareios ha finalmente deciso di dare forma e vita alle sue parole. Nei suoi brani si racconta e racconta il mondo, con tutte le sue sfaccettature più particolari e curiose. La sua narrazione è caratterizzata da punti di vista originali, a tratti paradossali e imprevedibili, che catturano l’attenzione e invitano alla riflessione.

Solo la scorsa estate, Dareios ha deciso di svelare al pubblico questo lato artistico rimasto segreto per anni. Tra i suoi scritti, ha scelto di esordire con “La latteria”, il suo primo inedito, un brano dalle sonorità funky-r’n’b con incursioni rock, synth avvolgenti e tocchi orchestrali retrò.

Il testo del brano è un omaggio audace alla musica italiana, con una citazione immediata a Gianni Morandi e alla sua celebre frase “fatti mandare a prendere il latte”, qui reinterpretata in chiave provocatoria e moderna. “La latteria” si presenta come una storia bizzarra, a tratti controversa e volutamente fraintendibile, ma sempre intrisa di una forte carica simbolica.

Nei versi, forti e provocatori, si cela una riflessione profonda: non si tratta di provocazione fine a sé stessa, ma di uno stimolo per spingere l’ascoltatore a guardare oltre le apparenze. Il brano trae ispirazione da vicende familiari e si intreccia con il tema contemporaneo del calo delle nascite. “La latteria” è una protesta creativa e ironica, narrata dalla prospettiva di un ipotetico nascituro che implora i suoi genitori di venire al mondo, ricordando loro con ironia il “metodo naturale” per realizzare il suo desiderio di vita.

Ad arricchire il brano è la partecipazione speciale di Leon Nikita Zappino, giovane voce bianca del coro del Teatro Regio di Torino, che aggiunge un tocco di purezza e teatralità al pezzo. La produzione e l’arrangiamento sono stati curati dall’ingegnere del suono Giovanni Cannarozzo, noto per il suo lavoro con artisti dell’area torinese, mentre la programmazione musicale è stata affidata alla prof.ssa Natalia Ryabova, docente di canto lirico e pianoforte.

Ma Dareios non si ferma qui. Dalle sue dichiarazioni, è evidente che stia lavorando su nuovi brani inediti, promettendo un viaggio attraverso generi e sonorità diverse, dall’elettronica al classico, dall’indie-pop al rock e rap. Non sono escluse future collaborazioni con altri artisti, a conferma di una ricerca continua di sperimentazione e originalità.

✍️ INTERVISTA

Cosa ti ha spinto a fare il cantante?

Non saprei, è qualcosa di così  istintivo, come mangiare e dormire, è qualcosa di naturale.

I tuoi hobby/interessi al di là della musica?

Beh senz’altro la fotografia. Poi negli anni mi son catapultato spesso nel realizzare editing video e audio. 

Quali sono i lati positivi nell’essere un cantante?

Aprire la porta del cuore per poter dire tutto! Se scegli di cantare, così come quando scegli di esprimerti con qualunque forma di arte, sei più a tuo agio. Questo penso sia la scelta di un mezzo con cui comunichi stati d’animo che diversamente non emergerebbero. 

E quelli negativi?

Paradossalmente potrebbero risultare gli stessi di quelli positivi: se da un lato cantare ti rende libero, allo stesso tempo ti espone a critiche e a volte neanche costruttive!

Diciamo che devi imparare ad accettare che potresti piacere meno di quello che speri, nonostante il tuo impegno e la tua voglia di offrire qualcosa di diverso dalle tendenze del momento. 

Come ti concentri prima di cantare?

Dipende, è molto variabile…

Come ti concentri per scrivere un brano?

Mi capita quasi sempre di avere delle intuizioni improvvise. Le ispirazioni delle canzoni arrivano da sole, senza forzarle, senza costringerle. E ti accorgi che son più belle. 

A chi ti sei ispirata ?

Ho sempre ascoltato i grandi cantautori italiani, ma quando faccio la mia musica, cerco di distaccarmi da ciò che mi circonda. Questo perché pretendo molto da me e mi auguro di essere quanto più originale e personale possibile. L’autenticità innanzitutto! 

Ci sono tanti ragazzi e ragazze che sognano di diventare cantanti. Che consigli daresti?

Credo di non avere ancora le spalle così grandi e forti a tal punto da poter consigliare. C’è tanta musica in giro, sopratutto una certa “moda della musica”.  La cosa più importante è essere se stessi ed avere coraggio. Questo si! 

Chi ti ha supportato o ostacolato nel tuo percorso?

Storia lunga. Tutti praticamente mi hanno sempre incoraggiato, amici, parenti, conoscenti, insegnanti di canto… tutti si son accorti di uno spirito creativo Forse l’unico ostacolo che ho avuto, sono stato io, per me stesso. 

Cosa non dovrebbe mai fare una giovane Artista?

Sarò ripetitivo ma… non essere se stesso!!! 

Perché il pubblico dovrebbe ascoltarti?

forse per lo stesso motivo di cui sopra. Cerco di essere me stesso e vorrei farmi conoscere attraverso le canzoni che scrivo, per quello che sono e sento. Senza farmi condizionare troppo…. Secondo me bisogna osare e azzardare. Se hai coraggio sei già vincitore! 

Come miglioreresti la scena Musicale ?

Darei senz’altro più spazio televisivo e mediatico agli artisti emergenti che a volte non sappiamo neanche che esistono. Oggi giorno, in tv e ai media arrivi solo se hai già numeri stratosferici. Quelli arrivano poi… ma qualcuno dovrà pure darti la possibilità di farli crescere…

L’arte e la creatività vanno premiate, innanzitutto con la visibilità, comincerei proprio dagli artisti di strada…. 

Parlaci del tuo ultimo progetto

Ah! Sapete che tra le tante canzoni scritte, questa è stata l’ultima che ho partorito, ma la prima ad aver pubblicato?  Ad aprile mi è arrivato in testa il titolo, mi piaceva ma non sapevo cosa argomentare. Un giorno ho incontrato mia cugina dopo tempo, che mi confessa di essere rimasta incinta. A questo si è aggiunto il desiderio di mio fratello di diventare papà al più presto (….). E così ho chiuso il puzzle. Per iniziare la mia carriera con un inedito, non potevo esordire al meglio se non parlando di “nascita e concepimento”. “La latteria” è un brano pazzesco, è trasversale, ricco di variazioni. Nulla è stato lasciato a caso: ogni concetto ha un senso compiuto.  C’è tutto dentro a un questo pezzo: una bella ritmica, numerose metafore, un testo misterioso, una voce bianca. C’e dinamicità, c’è tenerezza, ci sono riverberi ed echi sospesi, archi e fiati incalzanti, synth rétro e allo stesso tempo sprazzi di modernità. Un “Grande alibi sociale”…. fino alla citazione a Gianni Morandi. C’è la vita, il sesso e naturalmente l’amore…  Dovete ascoltarla e riascoltarla, perché prende al primo ascolto, ma….. è da riascoltare….e più volte! Perché è come una matrioska, scopri elementi e dettagli man mano che la “denudi”!

Saluta i tuoi Sostenitori.

Ciao sostenitori!!! Siate gentili ad accogliere le mie canzoni nelle vostre case-playlist!! 🫶🏼

Il 7 novembre scorso, “La latteria” ha fatto il suo debutto ufficiale, con un ritornello dal ritmo vagamente giamaicano, capace di rimanere impresso nella mente e nel cuore. Questo primo inedito rappresenta solo l’inizio di un universo musicale ricco di colori e sfumature, che Dareios è pronto a esplorare nei suoi prossimi lavori.

Potete ascoltare “La latteria” sul profilo Spotify ufficiale di Dareios!

UFFICIALMENTE UNA CREATORE DI AE

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Con il suo primo inedito, “La latteria”, Dareios ha dimostrato di avere una voce unica e una visione artistica originale, capace di unire ironia, profondità e sperimentazione musicale.

Non possiamo che augurargli un cammino ricco di successi e soddisfazioni, con la speranza che i suoi prossimi brani continuino a sorprendere e coinvolgere il pubblico.

In bocca al lupo, Dareios, per questa nuova avventura artistica: che sia solo l’inizio di un lungo viaggio nella musica!

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