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Dyàr: da Napoli al ritorno con “Biohazard”

“Nu mostra’ l’ammor, pkke l’ammor t’accir
T l’er ritt, Majestic rint a get rich.”

Dyàr nasce a Napoli, città che lo ha visto crescere e che inevitabilmente segna ogni sua rima. Di lui si sa ancora poco: sceglie infatti di non mostrare il proprio volto, né i propri tratti distintivi. Una decisione voluta, perché ciò che per lui conta davvero non è l’apparenza, ma la musica, le parole e la forza delle emozioni che riesce a trasmettere.

Durante l’adolescenza rimane folgorato dal sound crudo e autentico delle periferie, influenzato da chi in quegli anni ha saputo dare voce a Napoli e alla sua gente: i Co’Sang. Da quel momento nasce in lui l’urgenza di scrivere, di comunicare, di trasformare esperienze e vissuto in versi. Una necessità che lo accompagna da sempre, anche nei periodi in cui per diversi motivi ha lasciato spazio al silenzio.

PROFILO SPOTIFY

Dyàr è un rapper complesso, controverso e intelligente, mai banale. Ogni sua barra è un atto di ribellione verso ciò che viene imposto, anche in maniera invisibile. Con beat duri e sonorità taglienti, si presenta come un artista pronto a competere con la scena rap italiana, senza paura di confronti. Oggi è tornato più determinato che mai, con un’unica missione: rappresentare Napoli, la sua città, al di là del passato e di qualsiasi etichetta.

BRANI SU SPOTIFY

Il 23 agosto 2025 segna una data importante: l’uscita di “Biohazard”, il nuovo mixtape firmato Dyàr.
Un progetto che porta con sé naturalezza, verità dirette e senza filtri, pensato per chi vive e ama davvero il rap. Biohazard non è solo musica, ma un’esperienza che scava nell’ascoltatore, un tributo alla Golden Age reinterpretato con la personalità e la visione dell’artista.

Con questo lavoro, Dyàr vuole lasciare il segno, raccontare se stesso e ribadire che Napoli è ancora oggi fucina di voci potenti, capaci di resistere e rinnovarsi.

✍️ INTERVISTA

Cosa ti ha spinto a fare il cantante?

Semplicemente mi sono innamorato dell’hip-hop quando avevo 10 anni, credo un po’ come tutti, colpito dall’influenza americana di quegli anni. Dopodiché ho sentito dentro me questo bisogno di raccontare qualcosa, dettato sicuramente dalla vita di periferia che caratterizzava Napoli ma anche dal fatto che non riesco a tenermi le cose dentro per cui dovevo buttare fuori e attraverso il rap mi sono e mi sento a mio agio nel fare ciò che penso.

I tuoi hobby/interessi al di là della musica?

Ho giocato a calcio sin da bambino, speravo di riuscirci ma niente, sarò più fortunato con la musica! (Ride) (se si può mettere). Adesso mi alleno in palestra e ascolto musica tutto il giorno! Anche se la domanda è diversa ma è la verità.

Quali sono i lati positivi nell’essere una cantante?

Non trovo lati positivi nell’essere cantante o meglio rapper, in quanto penso che chiunque lo faccia, abbia dei vuoti che cerca di colmare, spesso inutilmente, poi se parliamo di fama ancora peggio. Penso che chi è famoso abbia perso molte libertà che una persona “normale” possiede. Quindi per soldi si baratta una cosa fondamentale.

E quelli negativi?

Si come dicevo spesso inutilmente, perche questa roba quando esce fuori fa star bene magari chi ascolta o comunque fa in qualche modo da supporto morale , ma male me, soprattutto se è sentita e sincera poiché scavo abbastanza dentro e non ci trovo sempre belle cose.

Come ti concentri prima di cantare?

Non mi è ancora capitato di farlo in un live, ma non amo essere al centro dell’attenzione, quindi mi farò trovare pronto quando sara’.

Come ti concentri per scrivere un brano?

A volte stendo un brano in 10 min, scrivo come se la mano sapesse cosa fare e se invece non ho ispirazione mollo la presa; e comunque scrivo continuamente durante il giorno, non appena mi viene in mente una rima, un concetto. Sono un po’ ossessionato dalle rime.

A chi ti sei ispirata ?

I Co’Sang frà! Ma non solo : I Dogo, Marracash, Rocco hunt sono loro i migliori per me se parliamo di scena italiana. Per quella americana avrei una bella lista da fare.

Ci sono tanti ragazzi e ragazze che sognano di diventare cantanti. Che consigli daresti?

Il consiglio più grande che posso dare è di non copiare gli altri, cioè oggi ogni video che guardo o che ascolto in termini musicali (ma non solo) noto un continuo voler imitare questo o quell’altro! Non voglio dire “all’epoca mia…” però prima si puntava ad avere ognuno il proprio stile, che facesse ridere o piangere l’importante era essere originali. Quindi questo.

Perchè il pubblico dovrebbe ascoltarti?
Come miglioreresti la scena musicale?

Dando più spazio agli emergenti, ma non con i talent. Vorrei vedere gente che davvero merita di stare lì, gente navigata, che ha fatto un certo tipo di gavetta e con una credibilità personale.

Chi ti ha supportato o ostacolato nel tuo percorso?

Il supporto lo ricevo sempre dalla mia compagna, dalla famiglia e dagli amici e credo che sarebbe così anche se fossi famoso! E’ il supporto più bello. Ostacolato nessuno fra’, e chi m’ostacl’? Fall e veni’!

Parlaci del tuo ultimo progetto

Il mio Mixtape è uscito da una settimana e si intitola BIOHAZARD che sta per rischio biologico, questo per dirti che le rime so tossiche! Il progetto è frutto di molta immaginazione e di vissuto. Per immaginazione non intendo cose inventate, o meglio, ci sono molte cose che dico ma che non vivo pero’ stanno lì ad indicare magari il desiderio o se dovessi trovarmi nella situazione. Il vissuto fa tutto, ma oltre che del passato sono uno che guarda anche il presente per cui essendo che tante cose non vanno come dovrebbero in questo ambiente sto lì a rimarcare una per una.

Cosa non dovrebbe mai fare un giovane artista?

Ti ripeto, scimmiottare chi già è famoso. Dovrebbe essere originale e fiero di essere ricco/povero, brutto/bello!

Saluta i tuoi Sostenitori.

Un saluto a chi leggerà questo spazio a me dedicato, ringrazio ogni singolo ascolto e ci vediamo presto con roba nuova. Nu bac Dyàr !

Ascolta su


Con Biohazard, Dyàr si riafferma come una voce autentica e necessaria nel panorama rap italiano, capace di mescolare ribellione, introspezione e orgoglio partenopeo.
Non resta che augurargli che questo nuovo percorso possa portarlo sempre più lontano, continuando a rappresentare Napoli e la sua gente con la stessa forza e verità che lo contraddistinguono.

💬 DYAR MERITA SECONDO TE?

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