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AlePerSempre – Tra illusione e consapevolezza

Tutto è possibile con una grande canzone

Alessandro Brusati, in arte AlePerSempre, nasce a Milano il 6 marzo 1995. Cantautore indipendente e sperimentatore di emozioni, fonde la tradizione della canzone italiana con sonorità indie, funk e brit-underground, costruendo un linguaggio sonoro unico, capace di unire sentimento e ritmo, introspezione e leggerezza.

La sua passione nasce tra le mura di casa, accompagnato dalle voci di Battisti, Dalla, Tenco, Endrigo, Celentano, Vasco Rossi, e si espande con i miti internazionali come Michael Jackson, Stevie Wonder, Whitney Houston, Amy Winehouse e George Michael. Da adolescente si lascia conquistare dal rock dei Muse, dal groove dei Red Hot Chili Peppers, dal carisma dei Queen e dalla spensieratezza dei Lùnapop, fino ad abbracciare l’indie-pop contemporaneo di Coez, Gazzelle, Calcutta, Franco126 e Thegiornalisti.

PROFILO SPOTIFY

Le radici e la crescita artistica

Dal 2009 frequenta diverse accademie musicali – Accademia Marziali, Civica Accademia Musicale Sperimentale, NAM – e perfeziona la tecnica vocale con Loredana Casula, corista di Giorgia. Autodidatta su chitarra e pianoforte, inizia presto a scrivere i suoi brani, dando voce ai propri pensieri.

Nel 2010 fonda i Four Leaf Clover, band funk-rock in cui è frontman e autore. Con loro pubblica un demo per Resisto e l’album Angolo di Felicità (Hydra Music, 2014), registrato negli studi Frequenze di Monza. Dopo anni di live, festival e contest, la band si scioglie nel 2015, lasciandogli in eredità una preziosa esperienza di palco e di vita.

Dopo una parentesi televisiva e una laurea in Ingegneria Gestionale, si dedica al songwriting collaborando con Rosario Paolicelli, autore e compositore, affinando scrittura e produzione. Tra il 2018 e il 2020 vive a Tokyo, un periodo di pausa e rinascita in cui ritrova sé stesso e la propria musica.

BRANI SU SPOTIFY

La nascita di AlePerSempre

Nel 2021 l’incontro con il produttore Mattia Missaglia dà vita al progetto AlePerSempre, un percorso artistico indipendente e sincero, dove le esperienze vissute si trasformano in canzoni dal forte impatto emotivo.

La trilogia del debutto

Nel 2025 AlePerSempre esordisce con tre singoli che delineano la sua identità musicale e personale:

  • Tetrapak (aprile 2025): un inno all’autenticità, dove il cantautorato incontra l’indie-pop moderno. Il videoclip, diretto da Lorenzo Catapano (Fourchetta) con Adele Masiello, accompagna il brano fino al #1 della classifica indipendenti e di MRadio.
  • È l’ora giusta (maggio 2025): un brano estivo che mescola pop, dance e funk per raccontare la nostalgia dei primi amori. Il videoclip con Francesco Arienti e Giulia D’Avenia conquista il pubblico, raggiungendo il #6 tra gli indipendenti e il #3 in MRadio, rimanendo in rotazione per 14 settimane.
  • Disco Club (settembre 2025): il capitolo finale della trilogia, un brano che fonde introspezione e ritmo in una danza tra illusione, distanza e consapevolezza.

✍️ INTERVISTA

Cosa ti ha spinto a fare il cantante?

Sono sempre stato riservato: a parole non riuscivo a dire come stavo. Per anni ho portato il sorriso di circostanza, anche quando dentro era l’opposto. Cantare è stato l’unico modo per liberarmi e rimettere ordine. La scrittura mi ha aiutato a guardarmi dentro: una volta trasformati in canzoni, i sentimenti smettono di essere un peso e diventano condivisibili e possono aiutare molte persone a sentirsi meglio. È il mio modo di mostrarmi senza difese. Il mio atto pubblico di coraggio.

I tuoi hobby/interessi al di là della musica ?

Il tennis: elegante e crudele, puoi giocare alla perfezione e perdere lo stesso. Un po’ come succede con certe canzoni. Poi c’è la cucina: soprattutto i primi piatti. Tagliare, mescolare, assaggiare… è un buon antidoto al digitale e mi riporta con i piedi per terra.

Quali sono i lati positivi nell’essere cantante?

Il bello è poter mischiare linguaggi diversi – musica, parole, immagini – e trasformarli in qualcosa che parla a chi ti ascolta. In pochi minuti puoi far ridere, ballare o commuovere qualcuno. La musica è un mezzo potente e un privilegio che non voglio dare mai per scontato.

E quelli negativi?

Oggi chiunque può registrare un brano in camera e dirsi artista. È bello che ci sia più accessibilità, ma a volte manca il percorso: studio, gavetta, confronto. E spesso la musica non è vista come un vero lavoro: dietro a ogni brano ci sono spese, ore di fatica e tanta disciplina. Non lo dico per lamentarmi, ma perché sarebbe giusto che questo fosse riconosciuto anche per gli artisti meno conosciuti.

Come ti concentri prima di cantare?

Respiro per calmarmi, faccio i vocalizzi di routine e poi visualizzo la performance come se la stessi già vivendo. È un trucco semplice: mi toglie ansia e mi dà più libertà quando sono davvero sul palco.

Come miglioreresti la scena Musicale ?

C’è vitalità e questo è positivo. Però bisognerebbe dare più spazio a chi sperimenta, non solo a chi segue i trend. Credo nella gavetta e nella formazione con maestri seri, perché è lì che si costruisce l’eccellenza. Servirebbe anche più tutela per la musica come lavoro e una critica capace di raccontarla con onestà, non solo di promuoverla. Con più curiosità, più formazione e meno fretta, la scena italiana potrebbe brillare anche fuori dai confini.

Perché il pubblico dovrebbe ascoltarti ?

Perché le mie canzoni sono sincere: ti fanno cantare, muovere, ma dentro hanno sempre una storia reale. È un pop che gioca con leggerezza, ma non ha paura di lasciare anche una piccola ferita aperta. Un po’ come una serata tra amici: ridi, balli, poi tornando a casa ti resta sempre addosso un pensiero.

Chi ti ha supportato o ostacolato nel tuo percorso ?

Come ti concentri per scrivere un brano?

Le idee arrivano nei momenti più impensati: al supermercato, mentre cucino o cammino. In quei casi registro subito una nota vocale. Il grosso lo scrivo di getto, poi inizia il lavoro di lima, quello meno romantico ma necessario. Ho anche piccoli rituali: un caffè e lavarsi subito i denti mi restituisce subito concentrazione e creatività.

A chi ti sei ispirato ?
Parlaci del tuo ultimo progetto

AlePerSempre è il mio progetto solista, nato in un momento in cui stavo quasi per mettere la musica da parte. Tutto è ricominciato quasi per caso: in un mercatino dell’usato a Shibuya, a Tokyo, ho trovato una vecchia chitarra Epiphone per pochi spicci, e da lì ho ripreso a scrivere. Alcuni brani li ho fatti ascoltare a Mattia Missaglia, mio amico e bassista ai tempi dei Four Leaf Clover, oggi mio produttore, che mi ha dato la spinta per provare davvero. La mia scrittura è diretta e personale. Essendo introverso ma molto empatico, percepisco le emozioni di chi mi sta intorno e le trasformo in canzoni che parlano di amore, dei rapporti con la famiglia, con se stessi e con il mondo intorno a noi. AlePerSempre nasce anche dal desiderio di dare voce agli introversi: a chi si tiene tutto dentro ma ha un mondo interiore ricco da condividere. Oggi collaboro con un team fantastico: Mattia Missaglia alla produzione e al basso, Giammarco Bassi alla chitarra, Marco D’Agostino al mastering, Enrico Palmosi alla fotografia, il team Fourchetta e il regista Lorenzo Catapano per i video, Giovanni Germanelli all’ufficio stampa e Riccardo Filippo per il digital marketing.

Con i primi tre singoli — Tetrapak, È l’ora giusta e Disco Club — ho creato una piccola trilogia di debutto. Nei brani si sente la pasta cantautorale, mescolata a arrangiamenti pop, dance, indie, funk e urban con linee vocali armonizzate che danno musicalità e riconoscibilità. AlePerSempre è una montagna russa di emozioni, una lavatrice di sentimenti: canzoni che fanno cantare, muovere il piedino, pensare, sentire e riflettere allo stesso tempo.

Ci sono tanti ragazzi e ragazze che sognano di diventare cantanti. Che consigli daresti?

Non credersi arrivati. Le scorciatoie non portano lontano: servono tempo, gavetta e un po’ di sana ossessione per la musica. L’ispirazione è un lampo, ma senza costanza e studio quel lampo si spegne. E quando le onde sono grandi, si naufraga perchè non si ha una base solida su cui surfare.

Cosa non dovrebbe mai fare un giovane Artista ?

Saltare la gavetta. Lo so, è una parola che sembra vecchia, ma è lì che impari davvero. Se non stai facendo fatica, probabilmente non stai crescendo. Se non stai sperimentando significa che quello che stai facendo è già un copia e incolla e morirà in fretta.

Saluta i tuoi Sostenitori.

Grazie a chi ascolta, a chi condivide, a chi canta e a chi sa ballare. La musica nasce da chi la scrive, ma diventa vera solo quando trova qualcuno che ci si rispecchia dentro. Spero che le mie canzoni diventino per voi quello che per me è stata quella vecchia Epiphone di Tokyo: un motivo in più per non mollare la musica.
Grazie a chi ascolta, a chi condivide, a chi canta e a chi sa ballare. La musica nasce da chi la scrive, ma diventa vera solo quando trova qualcuno che ci si rispecchia dentro. Spero che le mie canzoni diventino per voi quello che per me è stata quella vecchia Epiphone di Tokyo: un motivo in più per non mollare la musica.

“Disco Club”: la danza tra illusione e consapevolezza

Quando le distanze diventano galassie e ci sentiamo astronauti in mezzo al mare, ciò che resta è ritrovarsi nella spensieratezza di un disco club.

Disco Club”, disponibile dal 12 settembre 2025 su Spotify, Apple Music, YouTube e tutte le piattaforme digitali, nasce da un’esperienza personale di relazione lavorativa travagliata, che l’artista trasforma in una metafora universale: quella di una storia d’amore che si chiude.

Le immagini del testo sono vivide e cinematografiche:

“Come due cuori in un disco club, come profumi sulla pelle” racconta l’illusione iniziale,
mentre “ma siamo galassie lontane, due astronauti in mezzo al mare” descrive la distanza incolmabile.

Nel bridge arriva la verità più cruda:

“Io che avevo travisato il sesso con il vero amore… non posso più nasconderti che noi non siamo compatibili.”

È una canzone che parla di consapevolezza più che di rimpianto, di chi impara a riconoscere ciò che non gli appartiene più. Musicalmente, “Disco Club” unisce l’urban diretto di Tetrapak con il groove dance/funk di È l’ora giusta, creando un brano energico ma malinconico, perfetto per ballare e riflettere.

Il ritornello racchiude un frammento intimo:

“Tokyo asciuga le mie lacrime, ora voglio solo ballare in un disco club.”

Un riferimento autobiografico alla città che ha rappresentato per Ale un punto di svolta, un simbolo di rinascita e introspezione.

Con “Disco Club”, AlePerSempre chiude la sua prima trilogia musicale e anticipa un EP previsto per l’inizio del 2026, che mostrerà nuove sfumature di un percorso artistico in continua evoluzione..

Ascolta su


In un panorama musicale dove l’autenticità è merce rara, AlePerSempre si distingue per la sincerità del suo racconto e la capacità di fondere groove, emozione e verità. La sua è una musica che non si limita a far muovere, ma invita a sentire.

💬 AlePerSempre MERITA SECONDO TE?

9 Commenti

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